L’Orto Botanico più grande della Svezia

Amici, vi presento un mio vecchio amore, conosciuto più di sessant’anni fa, quando mio padre mi portò sulla costa occidentale a vedere i suoi luoghi d’infanzia. Cresciuta com’ero tra gli antichi orti di Rudbeeck e Linco a Uppsala fui incantata da questo enorme giardino così “diverso”: rigoglioso, pieno di angoli misteriosi e di sorprese.

Il gelso – l’albero della saggezza

"La maestra Elisa, che l’autunno precedente aveva voluto ache ogni scolaro arrivasse a scuola con un diverso ramoscello d’albero, alla fine del maggio 1929 ci portò dei bozzoli dalla pianura. Ci spiegò che dentro ognuno c’era una farfalla che prima era bruco e prima ancora piccolo ovetto che, dischiuso al tempo che i gelsi mettono le foglie, mangiando queste era mutato e cresciuto fino a costruirsi intorno la sua casa di fili di seta”

Fioritura di cactus

Ringrazio le gentili Signore che hanno esposto nella segreteria dell’Associazione la fotografia dei miei cactus fioriti e che mi hanno chiesto qualche ragguaglio in merito.

Tutto è iniziato tanti anni fa, quando l’amico Clemente, vecchio panettiere del paese, stufo di pungersi con una pianta che aveva in negozio, decise di buttarla e me la regalò.

Da questa pianta, figlio dopo figlio, sono arrivato a circa mille vasi.

Il rinvaso avviene ogni 4 anni con humus di lombrico, sabbia, torba, terra da giardino e compost molto vecchio. Le piante si accontentano di poco; però d’inverno devono essere riparate, abitando io in collina nell’Oltrepò a Mornico Losana, un paesino sui 300 metri l’altitudine.

Quando a tarda primavera le tolgo dalla serra, basta allinearle sulla balaustra delle terrazze esposte a sud, in pieno sole e non occorre occuparsi di loro.

A fine luglio ….. ecco il miracolo.

All’improvviso le terrazze sono rosa, tutte in fiore.

Dopo la guerra i miei amici mornichesi che tornavano dall’Etiopia, mi raccontavano che alcune sere il deserto diventava di colpo rosa per la fioritura di certi cactus, ed io voglio sperare che siano stati della specie dei miei: l’echinopsis nigra!

 

Dino Gioia

 

N.d.R.

Il sig. Edoardo Gioia, gioviale ottantenne, oltre che insuperabile coltivatore di cactus e nostro Amico da tanti anni, ha fatto recentemente parlare di se perché, a fianco della sua bellissima villa in stile Liberty, ha allestito un museo dell’antichità dal titolo “di tutto un po’„ dove si possono trovare macchinari, utensili, oggetti di uso comune raccolti in più di vent’anni. Questo museo è visitato da molti appassionati dell’antico e da scolaresche della Provincia.

Ci complimentiamo con il sig. Dino e gli auguriamo tanta fortuna per questa sua iniziativa .

UN CONCORSO, UN GIOCO, UN PATRIMONIO DA CONOSCERE E CONSERVARE…

Quest’anno abbiamo deciso di partecipare al concorso indetto dal FAI: L’ambiente un gioco da ragazzi.

Per questo progetto si doveva realizzare un gioco dell’oca, mettendo a confronto due beni, uno storico-artistico e uno naturalistico, della nostra città.

All’inizio eravamo indecisi sulla scelta dei beni da prendere in considerazione. Poi ci è venuta in aiuto la signora Lorenza Poggi, che ci ha offerto la sua collaborazione per “lavorare” sull’Orto Botanico dell’Università di Pavia.

Non ci siamo lasciati sfuggire l’occasione.

Possiamo dire che siamo “vicini di casa” dell’Orto Botanico, dal momento che la nostra scuola si trova proprio di fronte e, in questa stagione, dalle nostre finestre possiamo ammirare i bellissimi colori dei fiori delle azalee e delle rose.

Quale migliore occasione per far conoscere più da vicino questo patrimonio cittadino di grande significato e importanza?

I bambini hanno accolto con entusiasmo la proposta e abbiamo cominciato a “fare conoscenza” con questo ambiente.

Il lavoro è iniziato con alcuni incontri, durante i quali la signora Poggi ha presentato notizie di carattere storico sull’origine dell’Orto Botanico e ha dato informazioni sui generi di piante che vi sono ospitate.

Successivamente abbiamo potuto visitare l’Orto Botanico e le sue serre, dove abbiamo ammirato dei bellissimi esemplari di piante rare o originarie di territori lontani da noi.

Dopo aver raccolto tutte le informazioni necessarie, si poteva iniziare a dare spazio alla nostra fantasia per costruire il gioco dell’oca.

Abbiamo fatto alcuni bozzetti per i percorsi e per le caselle e alla fine abbiamo realizzato il gioco, utilizzando i nostri disegni e le nostre fotografie.

Non vorremmo sembrare immodesti, ma abbiamo proprio fatto un bel lavoro!

Infatti, quando il 6 maggio c’è stata la festa all’Orto Botanico dedicata alle classi partecipanti al concorso, tutti ci hanno fatto i complimenti!

E non dimentichiamo poi che ci siamo pure classificati al terzo posto nella selezione regionale del concorso del FAI!

Ma al di là della nostra soddisfazione, dobbiamo ringraziare tutte le persone che lavorano, sperimentano, insegnano presso l’Orto Botanico perché ci hanno offerto la possibilità di avvicinarci ad una realtà cittadina che merita di essere conosciuta e apprezzata.

 

Gli alunni e gli insegnanti delle classi 3 A e 5 A della scuola primaria De Amicis di Pavia